PSICOTERAPIA COGNITIVA E METACOGNITIVA

Una scelta consapevole

Le ricerche effettuate in tutto il mondo hanno dimostrato come la Terapia Cognitivo-Comportamentale sia altamente efficace nel trattamento dei Disturbi dAnsia e per questo motivo viene raccomandata come trattamento psicoterapico di prima scelta dalle linee guida di trattamento delle maggiori organizzazioni scientifiche mondiali.

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La terapia cognitiva è un metodo attivo, direttivo, limitato nel tempo e strutturato. Esso poggia su un fondamento logico-teorico, per il quale gli affetti e il comportamento di un individuo sono in larga parte determinati dal suo modo di strutturare il mondo (Beck, 1967, 1976). Le sue cognizioni ("eventi" verbali a immaginativi del suo flusso di coscienza) si fondano su atteggiamenti o presupposti (schemi) nati da esperienze precedenti. Per esempio, se un individuo interpreta tutte le sue esperienze nei termini della propria competenza e adeguatezza, il suo pensiero potrebbe essere dominato dallo schema "se non faccio tutto alla perfezione sono un fallito". Di conseguenza la persona si porrà problemi di adeguatezza anche in situazioni che non hanno attinenza con il fatto di essere personalmente competenti oppure no.
Colui che affronta un percorso terapeutico di tipo cognitivo impara a padroneggiare problemi e situazioni che prima considerava insuperabili, rivalutando e correggendo il suo pensiero; viene aiutato a pensare e ad agire in modo più realistico e adeguato riguardo ai suoi problemi psicologici, riducendo così i sintomi

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Nella terapia cognitiva si usano varie strategie cognitive e comportamentali.

1) regolare i propri pensieri negativi, automatici (cognizioni);
2) riconoscere le connessioni tra cognizione, affetto e comportamento;
3) esaminare le prove a favore e contro il proprio pensiero automatico che causa sofferenza;
4) sostituire queste cognizioni prevenute con interpretazioni più centrate sulla realtà;
5) imparare a individuare e a modificare le convinzioni disfunzionali.

IoCS  propone trattamenti nel corso dei quali si integra la terapia cognitiva standard alla terapia cognitiva meta cognitiva (A.Wells,  1999, 2009). La MCT si focalizza sulla modificazione del modo in cui una persona reagisce ai propri pensieri e alle proprie credenze.


Secondo la terapia metacognitiva dei disturbi psicologici, esistono due tipi di credenze metacognitive (Wells e Matthews, 1994; Wells, 2000):
1) credenze esplicite (dichiarative)
2) credenze implicite (procedurali).

La credenza esplicita è quella che può essere espressa verbalmente; degli esempi possono includere: "Il fatto che io abbia pensieri cattivi significa che c’è qualcosa che non va nella mia mente"; "Se mi focalizzo sul pericolo riuscirò a evitare il danno".
La credenza implicita, invece, può essere considerata la regola  o il programma che guida il pensiero; ne sono degli esempi i fattori che controllano ciò a cui prestiamo attenzione, le ricerche che compiamo tramite la memoria e l'utilizzo che facciamo delle euristiche nell'emettere giudizi.
La credenza implicita o procedurale, quindi, rappresenta "lo stile di pensiero" che hanno le persone.
Oltre a distinguere questi due tipi di credenze metacognitive, il modello della MCT prevede anche due possibili orientamenti delle stesse, positivo e negativo, che nei vari disturbi psicologici assumono specifici contenuti.
Le credenze metacognive positive riguardano il beneficio o il vantaggio di rimanere coinvolti nell'attività cognitiva "E' utile focalizzare l'attenzione sulla minaccia" e "Se mi preoccupo del futuro, riuscirò a evitare il pericolo".
Le credenze metacognitive negative riguardano invece l'incontrollabilità, il significato, l'importanza e la pericolosità dei pensieri e delle esperienze cognitive; ne sono degli esempi credenze quali: "Non ho il controllo sui miei pensieri", "La preoccupazione danneggerà la mia mente", "Se ho pensieri violenti, finirò per metterli in pratica contro il mio volere" e "Se non sono capace di ricordare un nome, vuol dire che ho un cancro al cervello".


Nell'approccio MCT si assume che le credenze metacognitive influenzino pesantemente il modo in cui le persone reagiscono ai propri pensieri, alle proprie credenze, ai propri sintomi e alle proprie emozioni negative. Queste credenze, infatti, sono la forza motrice che sta alla base dello stile di pensiero "tossico" che porta a una sofferenza emotiva protratta nel tempo.